mercoledì 11 febbraio 2009

pagine, odori e copertine.

Mi piace moltissimo l'odore dei libri nuovi.
Sanno come di pane appena sfornato,soprattutto quelle edizioni su carta ruvida, spessa, fragrante al tatto.
Che bella sensazione, aprire la prima pagina; uno tra i milioni di mondi possibili sta per aprirsi davanti ai tuoi occhi.

Io ho sempre diviso i libri che leggevo in 3 grandi categorie:

1) il libro acqua liscia: lo leggi in un momento e quando lo hai finito in bocca non hai nessun sapore.
2) il libro ricino: provi a leggerlo e non riesci a mandarlo giù, ha un sapore cattivo e, qualora riuscissi a finirlo, il risultato sarebbe "lassativo".
3) il libro ciobar: lo cominci e già senti un'ondata di calore che ti invade. non riesci a smettere di leggerlo e quando lo hai finito in bocca hai un meraviglioso sapore.

Dei libri acqua non vale nemmeno la pena di parlare, ce ne sono troppi in giro, ma gli altri meritano almeno una classifica.

Ecco la mia personale top 3 dei libri ricino:

- I Promessi Sposi ( non capisco perchè lo si faccia studiare nelle scuole: non lo considero affatto un capolavoro, anzi.)
- Uccelli da gabbia e da voliera ( Andrea de Carlo, per me uno degli autori più sopravvalutati della nostra editoria)
- A ciascuno il suo ( Leonardo Sciascia: dall'autore de Il giorno della Civetta mi aspettavo qualcosa di meglio)

Fare una top 3 dei libri ciobar è più difficile, perchè fortunatamente me ne sono capitati diversi; questa è quella che farei al momento:

- Alta Fedeltà ( Nick Hornby: quando c'è lo stile e in più si ha qualcosa da dire viene fuori un libro perfetto)
- I Fiori Blu ( Raymond Queneau: sperimentazioni linguistiche e un'idea originalissima)
- Primo Comando ( Patrick O'Brian: non scelgo questo perchè è il più bello, ma perchè è il primo di una lunga serie. quest'uomo è riuscito a farmi sentire a mio agio in un universo esclusivamente maschile che ruota intorno ad un veliero della marina militare inglese. E non è da tutti.)

Voi che dite?

5 commenti:

  1. Libri ricino? Vediamo...

    1- Conversazioni in Sicilia (Elio Vittorini. O.Mio.Dio. L'ho dovuto leggere per un esame di letteratura italiana e ho fatto veramente violenza a me stessa per finirlo. Non particolarmente lungo, ma mattonazzo intrinsecamente. PESANTE.);

    2- I Malavoglia (ne ho letti solo dei capitoli, sempre per la scuola, e non penso riuscirei mai a leggerlo);

    3- Centomila gavette di ghiaccio (Giulio Bedeschi. Libro vecchio, ma è stato uno scontro recentissimo - post Natale. L'argomento (Prima GM) mi interessava, il libro è semi-autobiografico...eppure è riuscito a renderlo spaventosamente noioso, oltre che velatamente maschilista. Ma la guerra, si sa, è degli uomini.)

    Libri Ciobar? Troppi. Metterne 3 sarà un'impresa.

    1- Le Nebbie di Avalon (Marion Zimmer Bradley. Sarà che sono fan della saga arturiana, sarà che è stato il primo libro "serio" - oltre 700 pagine - che ho letto...Il genere fantasy non è nemmeno che mi piaccia più molto, ma quello m'è rimasto nel cuore).

    2- Intensity (Dean Koontz. Thriller, che non è propriamente il mio genere. Ma ragazzi, se l'ho letto d'un fiato. Talmente d'un fiato che saltavo le righe per sapere come andava a finire. L'ho dovuto rileggere in seguito per apprezzarlo anche meglio.)

    3- Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop (Fannie Flagg. Realtà provincialissima americana, storie che si intrecciano...poetico.)

    Ma tre sono pochi...
    Ah, peraltro, se ti piace Raymond Quenau, consiglio "Esercizi di Stile"...un altro dei miei favoriti di sempre. Gran lavoro di Umberto Eco nella traduzione, va detto).

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  2. eh, Pomodori verdi fritti è un capolavoro... anche per me la classifica dei libri Ciobar è super complessa!

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  3. Purtroppo posso condividere solo in parte la tua classificazione forse perchè non amo troppo il ciobar. Posso solo dire che è molto bello leggere e arrivare alla sera e sapere che hai lasciato un amico da qualche parte. In genere gialli e thriller li finisco in un baleno ma li porto avanti assieme a libri magari meno affascinanti. Comunque non finiti finora sono solo due: Michele Strogoff di Verne e l'anello di re Salomone di Lorenz.
    Tra quelli che mi piacciono e che mi ricordo di quando li ho letri ce ne sono tanti.I pilastri della Terra, Careghè, Lo Hobbit ed il Signore degli anelli, uno nessuno e centomila, Sostiene Pereira
    Dissento dai Promessi Sposi che considero un capolavoro e dissento dalle Nebbie di Avalon di cui però non ricordo assolutamente nulla.
    Ah tra quello che proprio non digerisco inserisco di diritto e insuperabili finora
    1) Siddartha (mai capito niente)
    2) Jack Frusciante è uscito dal gruppo

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  4. anche a me Sostiene Pereira è piaciuto molto ( difatti subito dopo ho letto La testa perduta di Damasceno Monteiro), e sono d'accordo anche su Jack Frusciante (mai capito il senso del libro, nè il motivo del suo successo)

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